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Materazzi: "Buongiorno tra i più forti in Italia, ma c'è un altro calciatore del Napoli che adoro"

Marco Materazzi, ex calciatore dell'Inter, ha toccato diversi argomenti che riguardano il Napoli nel corso della sua intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino.


Lorenzo VallettaLorenzo VallettaGiornalista

07/11/2024 10:54 - Interviste
Materazzi: Buongiorno tra i più forti in Italia, ma c'è un altro calciatore del Napoli che adoro

Si avvicina la sfida tra Inter e Napoli, in programma domenica 10 novembre alle 20:45. Una partita che rappresenta un'importante occasione per entrambe le squadre: con una vittoria, gli azzurri allungherebbero nuovamente sui nerazzurri; i meneghini, invece, avrebbero l'opportunità di superare i partenopei e volare in vetta alla classifica.


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Il Napoli è alla ricerca di riscatto dopo la sconfitta contro l'Atalanta, mentre l'Inter è reduce dal faticoso impegno infrasettimanale di Champions League contro l’Arsenal. Va comunque ricordato che Simone Inzaghi può contare su una rosa particolarmente profonda. A tal proposito, Marco Materazzi, ex difensore nerazzurro che ha vinto il Triplete, ha espresso alcune considerazioni sulle due compagini nel corso della sua intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino.


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Allora partiamo dal passato prima di proiettarci sul futuro. Che idea si è fatto del pesante 0-3 incassato contro l'Atalanta?

"Due idee. Lobotka, soprattutto in certe partite, è determinante. E contro l'Inter il suo recupero diventerebbe fondamentale"

E poi?

"Il Napoli avrebbe e avrà bisogno del miglior Lukaku. Ma Romelu non ha ancora dimostrato che Conte ha fatto bene a insistere così tanto per averlo"

Lei lo ricorderà ai tempi dell'Inter: che tipo di giocatore devono aspettarsi i napoletani?

"Lukaku fonda buona parte del suo rendimento sulla forza fisica, sulla prestazione per far salire la squadra. È comunque un giocatore che al top è in grado di segnare tanto, anche se magari non sempre nelle partite più importanti".

Domenica che ambiente dovrà aspettarsi l'attaccante del Napoli?

"Quello che il pubblico di San Siro doveva dire a Lukaku, glielo ha già detto. Di sicuro si prenderà qualche fischio, ma non credo che il focus della partita sarà il suo ritorno".

Si può parlare di partita Scudetto?

"Ne mancano ancora troppe. Di sicuro è una partita che può dare delle consapevolezze nuove o rinnovarle a entrambe. Ma Conte in questo periodo ha ribadito che quello del Napoli è un progetto a lungo termine rispetto a uno scudetto immediato".

Quando Spalletti era sulla panchina del Napoli lei disse che era l'allenatore giusto con il quale aprire un ciclo. Oggi lo direbbe anche di Conte?

"Non posso dare giudizi, ma faccio parlare solo i numeri del passato: dicono che Conte è stato solo una volta in carriera su una panchina per più di due anni. Tre stagioni sono sufficienti per aprire un ciclo, se avrà voglia di restare a Napoli sicuramente potrebbe essere un'occasione".

Si aspettava questo impatto del Napoli?

"Mi aspettavo questa incidenza dal punto di vista motivazionale e la capacità di far dimenticare in fretta la stagione scorsa: perché Conte è questo. Ma forse non mi aspettavo che in due mesi riuscisse a raggiungere questi risultati. Sulla metamorfosi mentale non avevo dubbi".

Perché?

"Conte è un allenatore totalizzante: sa essere solo così. Se vuoi lavorare con lui, puoi farlo soltanto in questo modo. È lui che forse non si aspettava una cosa e infatti l'ha detta".

Vero?

"Di trovare un gruppo che lo seguisse in questo modo: ha detto che questo è uno dei migliori gruppi allenati in carriera".

Ma se lo ricorda il Conte giocatore?

"Ovviamente. Era uno che certe aveva caratteristiche che mi piacevano molto perché erano un po' anche le mie: sudore, sofferenza e la giusta cattiveria. E poi era un centrocampista con una intelligenza tattica richiesta per quel ruolo".

Cosa deve temere di più il Napoli dall'Inter?

"Il fatto che l'Inter può considerare questa partita come un segnale".

Di che tipo?

"Non solo sorpasso in classifica ma consapevolezza di essere ancora padrona del campionato. Se l'Inter saprà trovare la giusta forza mentale diventerà un problema per il Napoli".

Ci diceva Buongiorno.

"È forte. Non faccio classifiche ma è certamente tra i migliori centrali italiani e tra tutti, è quello che ha ancora più margini di miglioramento. Non mi meraviglia che stia facendo vedere queste cose. Aveva messo in mostra le sue qualità già al Torino, dov'era più difficile, e ora le sta confermando".

Chi altro le piace in questo Napoli?

"Adoro McTominay".

Ci sono dettagli.

"Ogni volta che lo vedo giocare continuo a farmi una domanda alla quale ho già dato una risposta: come ha fatto lo United a lasciarselo scappare?".

La risposta?

"Beh, sono pazzi. Questo perché è un giocatore totale. Lo vedi in difesa aiutare la squadra e 10 secondi dopo è dall'altra parte del campo a tirare. È stato l'unico contro l'Atalanta a riaccendere un attimo il Napoli. Se invece del palo avesse fatto gol la partita si sarebbe potuto sviluppare in altro modo".


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Lorenzo VallettaLorenzo Valletta
Classe 1997, è il rampollo più giovane della famiglia di AreaNapoli.it. Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Campania, ha giocato a calcio a livello agonistico ed è tifosissimo del Napoli.

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